Tokyo, 30-03-2011
La Tepco, il gestore della centrale di Fukushima, rifiuta la nazionalizzazione, puntando a lavorare d'intesa col governo per assicurarsi fondi sufficienti e andare oltre la crisi del sisma/tsunami dell'11 marzo, mentre invece l' esecutivo pensa a smantellare i sei reattori dell'impianto contro i quattro, quelli piu' mal messi, ipotizzati dalla compagnia. In Giappone continua il dibattito sulla centrale maledetta e l'Aiea lancia un nuovo preoccupante allarme: sono stati registrati livelli di radiazioni oltre i limiti nel villaggio di Iitate, a 40 km da Fukushima situato oltre la linea di evacuazione. E l'Agenzia dell'Onu per il nucleare ha raccomandato alle autorita' di affrontare la questione. Tokyo ha risposto che lo sta gia' facendo.
Nel giorno in cui il ministero dell'Industria ha disposto il controllo urgente di tutti i reattori nucleari del Paese, per eliminare potenziali "criticita"', e il premier, Naoto Kan, ha ventilato il piano di scorporare l'Agenzia per la sicurezza nucleare dal ministero, il presidente della Tepco, la piu' grande 'utility' asiatica, Tsunehisa Katsumata, si scusa "per gli inconvenienti causati" e mette in chiaro che "faremo del nostro meglio per rimanere privati". Il manager ha assunto la responsabilita' della compagnia all' indomani del ricovero in ospedale a Tokyo del ceo, Masataka Shimizu, a causa dell'alta pressione del sangue e di vertigini, a pochi giorni dagli accertamenti fatti in ospedale: "Non passera' molto tempo prima che ritorni alle sue funzioni", rassicura Katsumata, parlando del capo azienda che con compare in pubblico dal 13 marzo.
La societa', in caduta libera in Borsa dopo che il quotidiano Yomiuri Shimbun ha rilanciato l'ipotesi nazionalizzazione, ha ceduto oggi un altro 17,7%, crollando ai minimi degli ultimi 48 anni, a quota 466 yen. Katsumata annuncia in conferenza stampa nella sede di Tokyo, mentre fuori sta andando in scena una protesta contro il nucleare, che la societa' si e' assicurata 2 miliardi di yen (circa 18 miliardi di euro) di nuove risorse. Ma riconosce che non saranno sufficienti a riattivare strutture e risarcire popolazioni locali affette dalla crisi della centrale.
I sei reattori della centrale Fukushima 1 (Daiichi) dovrebbero essere smantellati: "E' chiaro, guardando alle circostanze, questa e' la percezione", ha osservato il capo di gabinetto, Yukio Edano, correggendo quanto detto poco prima da Katsumata sulla inevitabilita' della disattivazione soltanto dei reattori '1-4'. La situazione alla centrale di Fukushima resta instabile, con il tasso di iodio radioattivo 3.355 volte oltre la norma ad appena 330 metri nelle acque del Pacifico: "Non sono livelli pericolosi per l'uomo", rileva Hidehiko Nishiyama, portavoce dell'Agenzia sulla sicurezza nucleare. Domani come test sara' "spruzzata plastica sintetica speciale intorno ai reattori" per bloccare la dispersione di polvere radioattiva nell' ambiente.
Anne Lauvergeon, presidente del colosso francese del nucleare Areva, e' in Giappone con cinque esperti nucleari, per offrire aiuto nella rimozione dell'acqua contaminata accumulata nei reattori, vero ostacolo per fa procedere i lavori. Spuntano anche opzioni singolari: teloni speciali per coprire tetti e pareti dei reattori 1, 3 e 4, in parte distrutti dalle esplosioni dei giorni scorsi, e contenere l'emissione di radiazioni, e una petroliera che potrebbe aspirare l'acqua altamente tossica trovata soprattutto in seminterrati e condutture del reattore numero 2.
giovedì, marzo 31, 2011
Sono da smantellare i sei reattori di Fukushima
via rainews24.it
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