Tokyo, 17-03-2011
Il cibo
A una settimana circa dal terremoto che ha devastato l'area nord-orientale del Giappone, si aggravano le condizioni della popolazione più colpita.
Gli interventi di soccorso sono complicati dall'emergenza nucleare e dalla carenza di cibo, acqua, gas per cucinare e vestiti che non sono sufficienti per le migliaia di bambini sfollati e per la popolazione raccolta nei ripari. Lo afferma Save the Children.
"Nei prossimi giorni la situazione può peggiorare ulteriormente, vista la sempre minore disponibilità di carburante per trasportare i beni di soccorso e temiamo ci siano ancora intere comunità che non possono ricevere la minima assistenza" ha dichiarato Stephen McDonald, responsabile dell'intervento di emergenza di Save the Children a Sendai. Anche a Tokyo il carburate è stato razionato a 10 litri per persona, con interminabili code ai distributori di benzina.
Vista la gravità delle condizioni nelle aree più colpite del Giappone, Save the Children prevede un intervento di 3 anni e ha esteso l'appello di raccolta fondi a 20 milioni di dollari.
Le paure dei bambini
La progressiva evacuazione della zona della centrale di Fukushima, riferisce l'organizzazione, moltiplica il numero degli sfollati e rende ancora pi- difficile il dispiegamento dei soccorsi di prima necessità, ma per i bambini di Sendai la paura più grossa sta diventando quella dell'emergenza atomica.
Gli operatori di Save the Children attivi nel centro di assistenza e supporto hanno raccolto le loro testimonianze: Kazuki Seto, otto anni: "Siamo molto spaventati per quello che succede nella centrale nucleare e per le radiazioni. E' per questo che non usciamo pi- fuori a giocare". Yasu Hito, 10 anni: "Sappiamo delle bombe di Hiroshima e Nagasaki e siamo spaventati e preoccupati che se la centrale qui vicino esplode sia proprio come una bomba".
Il vento freddo e la temperatura che continua a scendere sono una ulteriore minaccia. Ieri gli operatori di Save the Children hanno esplorato la zona a nord di Sendai a Ishinomaki, Nobiru e Onagawa trovando bambini in condizioni disperate. "Abbiamo viaggiato per ore tra neve, grandine, pioggia e fango e abbiamo visto ovunque le scene terribili del disastro.
A Ishinomaki abbiamo visto i bambini nei centri per sfollati accalcati intorno alle lampade a kerosene per cercare di scaldarsi" racconta Ian Woolverton, portavoce di Save the Children.
giovedì, marzo 17, 2011
Giappone, scarseggia il cibo e cresce l'incubo nucleare
via rainews24.it
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