Il terremoto e lo tsunami che hanno colpito il Giappone l'11 marzo scorso costeranno all'economia nipponica ben 235 miliardi di dollari (circa 165 miliardi di euro), il 4 per cento del Pil. Questa è la prima stima della Banca Mondiale che però ha sottolineato come la ricostruzione potrebbe favorire una rapida ripresa dell'economia nazionale. Una seconda stima, invece, dice che potrebbero bastare 122 miliardi di dollari (poco più di 86 miliardi di euro), pari al 2.5 per cento del Pil. Di fatto, secondo i responsabili della Banca Mondiale per l'Asia, il sisma potrebbe avere ripercussioni anche sulle economie del continente, ma sarebbe ancora troppo presto per fare una stima di questo tipo.
Nel frattempo, sale a 21.911 il numero delle vittime accertate e dei dispersi. La notizia viene confermata e diffusa dalla polizia nazionale. Gli sfollati sarebbero più di 235mila. Il governatore della provincia di Miyagi, Yoshihiro Murai, ha fatto sapere all'agenzia di stampa Kyodo che fino a oggi "abbiamo chiesto ai soccorritori di dare la priorità a salvare le persone. Ora vogliamo che si occupino prima di tutto di assistere chi vive nei centri di emergenza".
Intanto, il portavoce governativo Yukio Edano, ha fatto sapere che a quattro prefetture giapponesi sarebbe stata ordinata la sospensione della distribuzione di latte e di due tipi di vegetali. In alcuni prodotti provenienti dalle aree vicine alla centrale di Fukushima è stata scoperta radioattività.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) pochi minuti fa ha definito "grave" la contaminazione radioattiva del cibo giapponese.
lunedì, marzo 21, 2011
PeaceReporter - Giappone, Oms: radioattivita 'grave' nei cibi. Il terremoto costerà il 4 per cento del Pil
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